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mercoledì 1 luglio 2009

RECENSIONE di RITORNO A BRIDESHEAD



Un aristocratico si innamora di uno studente di belle speranze che gli preferisce la sorella che non può sposare perché è ateo. Emma Thompson interpreta la rigidissima madre cattolica che impedisce le nozze, il protagonista è Matthew Goode, cornificato da Scarlett Johansson in Match Point e la prosperosa Hayley Atwell ha esordito in un altro film alleniano, Sogni e Delitti. Nessuna delle interpretazioni lascia il segno. Il reigista, Julian Jarrold, è lo stesso del migliore Becoming Jane.
Un po’ di Espiazione, un pizzico di Another Country ed un vago ricordo di Matrimonio all’inglese, il film poteva sfruttare molto meglio il prezioso materiale a disposizione: amore, religione, pittura, arrivismo, scontro sociale e religione. I dialoghi migliori sono quelli che riguardano la religione: “In Italia è diverso: qui i cattolici seguono il proprio cuore e poi si confessano”. Ambientato tra Oxford, Venezia, Marocco e il bellissimo palazzo di Brideshaed, che in realtà si chiama Castle Howard ed è nello Yorkshire.

VOTO : 6

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