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lunedì 28 giugno 2010

Sophia Bio - 5: rinascita e definitiva consacrazione

Rinascita e definitiva consacrazione


Nel 1991 gli Academy Awards la premiano con l’Oscar alla carriera.
Forse gli italiani si rendono conto che hanno liquidato troppo velocemente la loro icona.

Ma proprio quando la sua carriera sembra definitivamente conclusa, il grande Altman la chiama nel 1994 per riproporre in Prêt- à-porter lo strip di Ieri, oggi, domani e ritrovare così Marcello Mastroianni. In un colpo solo si è ricreata la coppia cinematografica più amata dagli italiani e la Loren dimostra che a sessanta anni è ancora un sex symbol e una grandissima attrice.
La sua interpretazione è infatti nominata al Golden Globe, a 40 anni dalla sua prima candidatura.

Hollywood così torna a corteggiarla (That’s Amore, del 1995, è un successo) e l’Italia la perdona: il 26 giugno 1996 viene nominata Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana e inizia per lei un umiliante pellegrinaggio nei programmi tv più infimi.

Ancora una volta ci pensano gli americani a darle un po’ di lustro: Rob Marshall la dirige nel 2009 in quello che tutti annunciavano come il film dell’anno. Con una pioggia di Oscar alle spalle grazie a Chicago, Marshall ripropone un cast eccezionale per il suo personale tributo a Fellini e chiama Sophia per interpretare la parte della madre del protagonista. Poteva essere un modo elegante e memorabile per lasciare le scene ed invece Nine si è rivelato un incredibile flop ai botteghini, ritirato dalle sale in fretta e furia e stroncato dalla critica.
Le sue ultime apparizioni risalgono ai Golden Globes e agli Oscar di quest'anno, accompagnata dal figlio Edoardo (regista con due film in uscita nei prossimi mesi) e dalla nuora, la bellissima Sasha Alexander (Dawson's Creek, N.C.I.S., La verità è che non gli piaci abbastanza).


domenica 27 giugno 2010

Sophia Bio 4: Caduta libera

Riprendiamo con la biografia di Donna Sophia, che tra l'altro qualche giorno fa ha scambiato qualche parola col Papa....

Poco dopo la detenzione, Sophia scrive un' autobiografia che vende milioni all’estero ma è addirittura rifiutata in Italia.

E così, Sophia, un tempo icona italiana, si vide ripudiata dal proprio Paese.

A poco serve perfino la sua partecipazione a diverse missioni umanitarie.

Sophia decide dunque di rituffarsi nel lavoro. Torna negli States dove interpreta un’altra serie di film da dimenticare, molti dei quali addirittura per la Tv. Come quello ricavato dalla propria autobiografia, in cui interpreta allo stesso tempo se stessa e la madre. Operazione molto simile alla sua più recente apparizione nel telefilm di Raiuno, La mia casa è piena di specchi, in cui interpreta la propria madre.



martedì 22 giugno 2010

Un graditissimo ritorno!

Altri auguri di compleanno in ritardo. Ieri era il compleanno di un altro personaggio che amo assai. Ma questa non è l'unica news su di lui, ma un modo per introdurre il ritorno della voce (e della faccia) più bella della musica, una piacevolissima sorpresa in questa timida estate che esita a rivelarsi.

Da 3 giorni è apparso sul web quello che sarà il singolo di debutto di Brandon Flowers, leader dei The Killers. Si tratta di Crossfire ed è ascoltabile su www.brandonflowersmusic.com

Questo e i nuovi brani, scritti per la band, finiranno nel suo album da solista Flamingo, siccome il resto della band ha preferito riposarsi ancora un po’ dopo il megatour dell’anno scorso. Brandon, invece, tra un pannolino e l’altro, ha trovato perfino il tempo di registrare un nuovo album.

L’ho scoperta per caso questa sorpresina. Mi sono detto: ma che fine ha fatto il bel Brandon? Googlando ho così scoperto che 24 ore prima la canzone è apparsa sul suo sito. Quando si dice destino.

Pochi giorni e già record: in 24 ore la canzone è stata ascoltata 1 milione e 200 mila volte.
Io non faccio altro che ascoltarla a rotazione continua. Il giro di chitarra che mi ricorda Gloria di Umberto Tozzi (!!!). Possibile? Ciononostante, anche questa nuova creatura di Flowers mi conferma che in effetti lui è il personaggio musicale che in questi ultimi anni mi ha dato più soddisfazioni. Anzi.. posso dire che è l’unico che mi abbia dato solo soddisfazioni. Tra la vecchia gallina che rimbambisce, altre giovani pollastre che si sono già bevute il cervello e giovani promesse che deludono, Brandon Flowers e i suoi Killers, in 7 anni hanno pubblicato 4 dischi bellissimi e mi hanno fatto vivere due concerti romanticissimi.
E pensare che il ragazzino ha compiuto solo 29 anni. Con questi pochi anni sul groppone Brandon ha già una moglie, due figli, una discografia pazzesca, tanti milioni, tantissimo sex appeal e una voce incredibile.
E' insomma la testimonianza vivente che le ingiustizie esistono.


Come se non bastasse scrive anche bellissime canzoni. Il testo di Crossfire è stupendo nella sua semplicità



There’s a still in the street outside your window

You’re keepin’ secrets on your pillow

Let me inside, no cause for alarm

I promise tonight not to do no harm

I promise you baby,I won't be no harm



And we're caught up in the crossfire


A heaven and hell


And were searching for shelter


Lay your body down...



Watching your dress as you turn down the light

I forget all about the storm outside

Dark clouds roll their way over town

Heartache and pain came pouring down like

Chaos in the rain, yeah

They're handing it out



And we're caught up in the crossfire

Heaven and hell

And were searching for shelter

Lay your body down...



Tell the devil that he can go back from where he came

His fire he airs all through their beating vein.

And when the hardest part is over we'll be here

And our dreams will break the boundaries of our fears

Boundaries of our fears

Lay your body down

Next to mine....

lunedì 21 giugno 2010

Please come back!

Ieri Nicole Kidman ha compiuto 43 anni e per festeggiare il suo compleanno mi sono finalmente guardato Eyes Wide Shut, che si è subito aggiunto ad altri titoli kidmaniani che mi hanno entusiasmato: Moulin Rouge, The Others, The Hours e Dogville. Tutti film che adoro e che sono usciti nel biennio 2001/2003. E dopo?
Praticamente il nulla, o meglio una serie infinita di fiaschi.
Riuscirà mai a farci sognare di nuovo e a ripeter i fasti di un tempo?

domenica 20 giugno 2010

La Contessa di Honk Kong: quando tutti gli ingredienti per un successo garantito si trasformano in fiasco

A COUNTESS FROM HONG KONG by CHARLES CHAPLIN
La Contessa di Hong Kong, ovvero quando anche il più grande personaggio cinematografico della storia fu sedotto dal mito di Sophia. E non solo: pare che anche Brando fu sedotto dalla Loren e non solo in senso figurato. Ubriaco, pare che fece delle avances alla Loren durante il set.

Nel film Marlon Brando interpreta un ricco diplomatico statunitense che si trova a Hong Kong con l’amico e collaboratore fidato (Sidney Chaplin) quando viene informato che è stato nominato Ambasciatore degli USA in Arabia Saudita. Lui sperava in un posto da Ministro degli Esteri. I due si mettono in viaggio verso l’Arabia, ma quello che si prospettava un viaggio noioso diventa un’avventura. Una contessa russa (Sophia Loren) conosciuta la sera prima si è nascosta nella sua cabina per poter entrare negli Stati Uniti da clandestina. Prima non si sopportano poi finiranno per amarsi.

Non ci sono né sorprese né momenti divertenti in questa commedia che si lascia guardare grazie ai due mitici interpreti, non al loro meglio però.

Esilissimo sul piano narrativo, ricco di momenti e personaggi superflui, il film è il frutto di una sceneggiatura di Chaplin di 30 anni prima e si sente!

Quel che resta è un film anemico, appassito, raffinato e decoroso, che va ricordato per essere l’ultima opera del grande Chaplin, nonché il suo primo film a colori. Infine è un modo per ammirare l’inedita super coppia di divini divi Loren-Brando.
Interamente ambientato su una nave, fu girato negli studios di Pinewood a Londra. Perfino la scena in spiaggia, alle Hawaii, è stata palesemente girata in uno studio. Al personaggio della Loren Chaplin affidò il compito di far risorgere il vecchio Charlot: quando indossa un pigiama enorme e cerca buffamente di muoversi, Sophia non può che rimandarci alla memoria il Chaplin attore, ma con tanta nostalgia.

Il film fu massacrato dalla critica alla sua uscita e venne accolto male al botteghino, negli USA come in Italia. Il regista lo definì il suo film migliore, anche molti anni dopo. Eppure per i critici questo rimane il suo film peggiore.

ALTRI INTERPRETI
Tra gli altri interpreti appare Tippi Hedren, nella moglie del personaggio di Brando.
Fu l’ultimo ruolo importante per la mitica protagonista de Gli Uccelli di Hitchcock, nonché mamma di Melanie Griffith, altra desaparecida.






Charlie Chaplin si concede un cameo nei panni di uno steward che però non proferisce parola.


Nella pellicola appaiono anche le  figlie Geraldine, Josephine e Victoria e il figlio Sydney, che ha un ruolo più importante, nonchè il migliore del film.

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CITAZIONE:
Sidney Chaplin: Ma non ti ho spinto io verso la politica!
Marlon Brando: Che altro c'è da fare?
S.Chaplin: L'assassinio, il furto, la violenza e tante altre degne attività.

giovedì 17 giugno 2010

Sophia Bio: 3 - Scandali & fiaschi

Scandali e fiaschi

Fu con l’arrivo degli anni ’70 che la sua vita artistica e privata presero un andazzo diverso. Scomparso De Sica, Sophia non seppe più trovare qualcuno che la sapesse valorizzare, eccezione fatta per l’Ettore Scola di Una giornata particolare.

Ai tantissimi fiaschi di pubblico e critica si aggiunsero innumerevoli scandali.
Innanzitutto il marito fu accusato di aver fatto passare come coproduzioni film interamente stranieri (tra cui El cid, e capolavori come L’uomo di Rio e Diario di una cameriera.

Per Cassandra Crossing, di cui è protagonista, Ponti fu condannato per frode allo Stato per i finanziamenti ricevuti.

Angela - il suo unico peccato era l'amore... il suo unico amore era il figlio (in cui interpreta una madre incestuosa a sua insaputa) fu accusato di oscenità e poi assolto, dalla Corte di Palermo.

A questo si aggiunse la pessima figura fatta con Lina Wertmuller: ingaggiata per un ruolo, Sophia riscosse parte dell’ingaggio e abbandonò le riprese .

Come se non bastasse, i due coniugi, proprietari di numerosi capolavori di Morandi,Bacon, Picasso, Magritte e Renoir furono accusati di aver esportato opere d’arte denunciandole per un decimo del loro valore. Le opere vennero sequestrate e destinate ai Musei di Brera e Caserta.

Infine, arrivarono le accuse di evasione fiscale.
La diva più amata dagli italiani si ritrovò così ad essere bersaglio dell’odio pubblico.
Sul set di Fatto di sangue i generici e le comparse protestarono con cartelli che ricordavano che loro erano sottopagati, mentre lei, ricchissima, evadeva le tasse.
Poi un intero paesino le si rivoltò contro dopo che volle riprendersi una villa per il centro giovanile donata alla chiesa anni prima.
Dulcis in fundo, l’accusa di aver portato all'estero 10 miliardi di lire. Il caso si conclude con la condanna a 4 mesi di carcere, ma la Loren scappa in Francia.
Due anni dopo, pentita, ma non umiliata decide di ritornare per scontare la pena dichiarando: “Sono tornata  perché amo l’Italia”.

Il suo amore però non è ricambiato.

La detenzione nel penitenziario di Caserta dura 17 giorni e viene seguita minuziosamente dai media.

In seguito la responsabilità di frode fiscale fu attribuita al suo commercialista.

mercoledì 16 giugno 2010

Ieri, oggi, domani

IERI, OGGI E DOMANI 
di VITTORIO DE SICA, 1963


Il film è composto da tre episodi legati solamente dalla coppia Loren-Mastroianni.

ADELINA
Il primo, scritto da Eduardo De Filippo, è ambientato a Napoli, dove Adelina vende sigarette in bancarelle abusive (assieme a una trentina di altre donne che non si capisce perché non hanno nessun problema con la giustizia). Il marito non riesce a trovare un lavoro. La polizia ha un mandato d’arresto per Adelina, che però è rinviato perché la donna è incinta.Infatti non può essere rinchiusa prima che siano passati otto mesi dalla nascita dell’ultimo figlio e così i due sfornano un figlio dopo l’altro, finché il marito non è più in grado di ingravidarla. Adelina viene incarcerata, ma il popolo si mobilita per ottenere la grazia dal Presiden
te.


ANNA

Nel secondo episodio, tratto da Moravia,Sophia Loren è una ricchissima e annoiata snob milanese che fa un giro in auto col suo amante, di estrazione sociale molto più bassa. Gli confida che è infelice e che vuole solo l’amore, non sa cosa farsene dei soldi. Lui le dice che senza soldi non sarebbe in grado di vivere. Il divertente epilogo conferma l’opinione dell’amante.

MARA

Scritto da Zavattini e ambientato a Roma.
Mara è una escort che si vanta con la dirimpettaia Tina Pica di avere come clienti solo gente per bene: deputati, ministri. Il problema è che il bel nipote aspirante prete (Giovanni Ridolfi) della Pica si è invaghito della bella squillo.
Del resto come stupirsi, se la bella ragazza se ne va in giro per il terrazzo coperta solo da un asciugamano?
Oppure fuma alla finestra in biancheria intima?

Insieme a un esasperato Mastroianni, nei panni di un cliente bolognese innamoratissimo riusciranno a riportare il giovane sulla retta via e accontentare la prima insopportabile Tina Pica.
Bisogna spettare fino alla fine per godersi il celeberrimo, sensazionalistico e leggendario spogliarello della Loren che però non si concede a Mastroianni perché le viene in mente, proprio sul più bello, che ha fatto un voto alla Madonna.
Si tratta dell’episodio più divertente.                       Sophia offre nuovamente il ritratto di una donna forte ed emancipata, ma legatissima all’istituzione matrimoniale e al ruolo di maternità, che è per lei l’unica ancora di salvezza.Il secondo episodio è amarissimo, venato solo in parte dalla simpatia del personaggio di Mastroianni. Resta comunque un bel ritratto della classe ricca e capricciosa e in generale dell’essere umano come pedina incapace di reagire e di osare per trovare la felicità. Il terzo è uno scanzonato omaggio alla bellezza e alla libertà femminile, dove Sophia è una prostituta dal cuore d’oro che incarna la donna indipendente del nuovo millennio.

La mitica coppia è formidabile in tutti gli episodi, e passa con disinvoltura dal dialetto napoletano al romanesco, passando per l’accento milanese.

Una pioggia di premi internazionali per un film giocoso tutt’altro che impegnato. Una sorta di divertissement di un grande maestro che si concede un tributo alla coppia fantastica del cinema italiano e soprattutto alla diva italiana più amata in patria e all’estero.

Un trionfale ritorno alla commedia a episodi per De Sica, che crea un film commerciale senza rinunciare alla critica sociale, che qui diventa satira.

Primo film in Techniscope, seconda nomination all’Oscar per la Loren, terzo Oscar come miglior film straniero per De Sica che si confermava il regista italiano più amato e popolare all’estero, anche se Fellini era già pronto a sostituirlo.


domenica 13 giugno 2010

In Italia più uno ha i soldi e più sta con i preti e le monache



LA CIOCIARA - Regia di Vittorio De Sica
Oscar, Palma d’oro, Bafta: Sophia Loren vinse tutto grazie a La Ciociara, battendo agli Oscar perfino la Audrey Hepburn di Colazione da Tiffany.
Sophia Loren diventa la seconda attrice italiana a vincere l'Oscar dopo Anna Magnani (per La rosa tatuata). E pensare che il suo ruolo sarebbe dovuto andare proprio alla Magnani!
Infatti Carlo Ponti aveva inizialmente pensato di affidare la trasposizione dell’omonimo romanzo di Alberto Moravia all’americano Cukor, il ruolo della madre Cesira alla Magnani e quello della figlia alla Loren. In effetti tra le due c’erano 26 anni di differenza e quindi l’idea era fattibile. Meno verosimile fu invece la scelta definitiva: ovvero trasformare la Loren, 26 anni, nella madre di Eleonore Brown, 12 anni nella realtà e 13 nella finzione.

Anna Magnani, conosciuta nell’ambiente per il suo caratterino e per avere gettato in faccia al compagno Rossellini un piatto di spaghetti quando seppe l’aveva tradita con la Bergman, rispose:

-La Loren mia figlia? Nella scena dello stupro degli egiziani, ci sarà da star attenti che lei non stupri loro!-

In seguito Ponti affidò il progetto a De Sica, che si fece convincere da un’altra frase della Magnani:

-Senti, Vittorio, se ti piace tanto questa Sophia, perché non fai fare la madre a lei?-

Vittorio ci pensò seriamente e così fece.
A questo punto la reazione della Magnani fu incontrollabile:

- Quel povero De Sica! A forza di giocare gli si è imputridita l’anima, pover’uomo. Adesso non è altro che una puttana che accetta di fare qualunque cosa per pagare i debiti.-
Come è possibile che ogni dialogo privato della Magnani finisse puntualmente sui giornali non è ben chiaro. Di sicuro non c’era la legge bavaglio. Fatto sta che questi aneddoti sono passati ai libri di cinema più seri.

De Sica adattò il romanzo con il fidato Zavattini e mise insieme un cast internazionale: nel ruolo della figlia Rosetta l’americana Eleonora Brown e nei panni dell’antifascista Michele, un giovane ed occhialuto Jean-Paul Belmondo prima del botto.

Nello stesso anno sarebbe stato il protagonista di Fino all’ultimo respiro di Godard, film che avrebbe per sempre cambiato la storia del cinema.

Altra apparizione da segnalare è quella di Renato Salvatori, che nello stesso anno sarebbe stato uno degli interpreti principali del capolavoro Rocco e i suoi fratelli di Visconti.

Che dire di questo bellissimo film se non che porta benissimo i suoi 50 anni e che ancora oggi è apprezzabilissimo e assolutamente da rivedere? Sophia Loren è superlativa nei panni di una giovane vedova che crede tanto nel Duce ma ha paura di rimanere nella Roma sconvolta dai bombardamenti e decide quindi di tornare dai genitori in Ciociaria, finché la guerra non sarà finita. Nel viaggio lei e la figlia Rosetta troveranno tanta solidarietà e perfino l’amore di un intellettuale, seminarista pentito, tanto affettuoso come compagno e padre, quanto lucido nel suo credo antifascista. Purtroppo sarà preso dai fascisti e Cesira e Rosetta saranno stuprate in una chiesa da un gruppo di alleati marocchini.
Succo del film potrebbe essere: in guerra non è mai possibile dire chi sono i buoni e chi i cattivi. Anzi: in guerra non ci sono mai buoni. Ma la critica sociale (così cara al De Sica neorealista) torna anche quando si parla della Chiesa, col personaggio interpretato da Belmondo e la sua beffarda visione della Chiesa. Il personaggio di Michele, racconta che stava per diventare prete, ma qualcosa lo ha fermato. Eppure è rimasto credente: è l’unico a incita alla preghiera, spesso confusa dagli altri con la superstizione. Allo stesso tempo è anche l’unico ad avere una visione lucida e critica del mondo della Chiesa, ben evidenziate da due battute:

-In Italia più uno ha i soldi e più sta con i preti e le monache.-


- Dalle suore non si impara mai come stanno le cose veramente.-
 (criticando la scelta di Cesira di mandare Rosetta in una scuola di suore).

Per quanto riguarda l’interpretazione della Loren non si può che concordare con tutti coloro che la lodarono: magnifica in ogni scena, perfetta in ogni sfumatura. Dalla donna giovane e vitale, alla madre combattiva, allegra e drammatica, orgogliosa e determinata. Con un’aggressività di temperamento che ne nascondeva quella carnale. Tutte caratteristiche che la nuova donna italiana incarnava e che Sophia incarnò meglio di tutte.



Qui sotto Rosetta nel momento del dramma e Cesira dopo lo stupro.