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domenica 5 dicembre 2010

Meglio essere un porco che fascista!

PORCO ROSSO
di Hayao Miyazaki
(1992, al cinema ora)
In epoca fascista, un aviatore dalle sembianze di porco è il più temuto e abile dei cacciatori di teste del Mar Adriatico, finché un americano non lo sfida a un “duello aereo” dal quale esce acciaccato. Così il porco volante, da tutti chiamato Porco Rosso, va a Milano per riparare il suo idrovolante. Qui conosce Fio, una ragazzina che si rivelerà essere molto più di una ragazzina. Tornato nelle sue isole dalmate, sconfigge il suo rivale.

Premetto che è davvero insensato distribuirlo nei cinema ora, a 18 anni dall'uscita, considerando che tra due anni uscirà il sequel. Tanto valeva farli uscire a poca distanza..

In Porco Rosso c’è una bellissima scena col “paradiso dei piloti di idrovolanti”, ma una scena, per quanto suggestiva, non basta a risollevare le sorti di un film.

Lo stesso vale per la battuta -Meglio essere un porco che un fascista!-, che ha fatto gridare al capolavoro.

Sinceramente è un po’ poco per un film che manca soprattutto di idee: la sceneggiatura non è che un abbozzo. È un abbozzo il protagonista, di cui non si sa assolutamente nulla. Qual è poi il climax, il fulcro della vicenda? Quale personaggio risulta perlomeno simpatico? Come accettare che tutte le donne del film si innamorino di un maiale?

Non c’è risposta a nessuna di queste domande purtroppo. Anche la musica (Joe Hisaishi) questa volta è deludente.
Perfino la piccola Fio, che dovrebbe rappresentare l’emancipazione della donna in una società maschilista e ignorante risulta simpatica solo nelle prime scene.

Lontanissimo da tutti gli altri suoi lavori che ho visto finora eppure il più autobiografico dei suoi film (la famiglia del regista costruiva aeroplani durante il secondo conflitto mondiale), questo Porco Rosso (è il titolo originale internazionale!) è un’opera che non ha nulla del tipico fascino miyazakiano. Ho trovato del tutto inutile riesumare questo film del 1992 decisamente troppo serioso e verboso. Eppure il film è tra i preferiti dello stesso autore, che ha deciso addirittura di realizzarne un sequel, al quale sta lavorando attualmente.
A me comunque pare un tentativo fallito di esprimere intenti politici e ideologici e mescolarli con la fantasia. Sono pronto agli insulti!

VOTO: 6

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