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mercoledì 29 dicembre 2010

Un bel film sulla parità dei diritti

WE WANT SEX
(MADE IN DANGENHAM)
di Nigel Cole, 2010, Uk

Le principale interpreti del film, fra cui la protagonista Sally Hawkins e Andrea Riseborough (che regge lo striscione), protagonista del nuovo film di Madonna.

L’ultimo film visto quest’anno si è rivelato assai piacevole: We want sex è infatti una bella commedia British socio-politica. Distribuita da Lucky Red che dopo il Mago della truffa partorisce un altro titolo scellerato e ingannevole: We want sex è lo storpiamento di We want sex equality, scritta che campeggia su un manifesto che le protagoniste mostrano durante uno sciopero. Da notare anche le due locandine a confronto: quella italiana è occupata da una Sex scritto a caratteri cubitali. Insomma, se il dramma carcerario-gay è stato presentato come una solita commedia alla Jim Carrey, a questa commedia di impegno sociale è stato dato il titolo di un film pruriginoso.   Il titolo originale era Made in Dagenham, dove Dagenham è la località sede della più grande fabbrica inglese della Ford, che nel 1968 contava quasi 55.000 operai e 187 operaie. Queste ultime, sfruttate e costrette a ricevere salari che corrispondono alla metà di quelli degli uomini, di fronte all’ennesimo affronto decidono di scioperare per la prima volta nella storia. Lo sciopero continua a oltranza, perché una di loro si mette in testa che le donne devono essere pagate come gli uomini. La protagonista della vicenda è Sally Hawkins che porta ammirevolmente sullo schermo un personaggio inventato con cui lo spettatore può entrare in empatia. Lo storico sciopero del '68 portò le eroine della fabbrica a un incontro con il Ministro del Lavoro Barbara Castle (interpretata da Miranda Richardson) che diede come frutto un decreto legge che stabiliva la parità salariale delle donne. In realtà la protesta non ebbe una vera e propria leader ma fu un movimento ancora più compatto. Il regista ha preferito però per non fare un film corale e dare risalto al personaggio della Hawkins, simbolo di donna forte e indipendente che non ha avuto i mezzi per studiare ma ambisce al diritto di lavorare e guadagnare come un uomo. A farle da contraltare il personaggio rappresentato da una sempre più radiosa Rosamunde Pike, donna istruita ma costretta a far da obbediente casalinga dal ricco marito.

Il regista Nigel Cole, reduce da diversi successi (L’erba di Grace, Calendar Girls), costruisce un’altra storia al femminile in cui commedia e impegno sociale si mischiano alla perfezione.

VOTO: 7+



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