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martedì 17 gennaio 2012

What a SHAME

SHAME
di STEVE MCQUEEN
USA, 2011
con Michael Fassbender, Carey Mulligan
Genere: Porno-chic
 

ORA NELLE SALE ITALIANE

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TRAMA (SEMISERIA)

Manco fosse l’uomo più figo del mondo, tutte le donne che Brandon (Michael Fassbender) incontra, vogliono andare a letto con lui. In metro, al bar, in ufficio, sono ovunque e tutte assatanate. Ma questo non gli basta: va con prostitute, guarda siti porno in ufficio e a casa e si masturba in ufficio.

Il dramma sorge quando irrompe a casa sua sorella Sissi (Carey Mulligan) e lui non può quindi più girare per casa col birillo al vento.



RECENSIONE SERIA

Steve McQueen racconta la storia di una dipendenza e lo fa con una trama che più classica e scontata non si può, con il protagonista che affonda sempre di più nel vizio finché un dramma non lo sconvolge. L’unico elemento originale della trama è che in realtà non c’è una vera svolta: il finale aperto non permette di sapere se c’è redenzione, se il dolore è causato da una presa di coscienza o dal dramma appena vissuto.

Non ci sono inoltre motivazioni dietro i comportamenti dei personaggi, di cui sappiamo davvero poco. I loro gesti e i loro corpi sono solo oggetti esposti allo spettatore per un’ipotetica riflessione che invece non si verifica, perché non c'è nessuna partecipazione emotiva. 

L’aridità emotiva del protagonista si riflette così anche nello spettatore, che non può provare empatia, ma non può provare in assoluto alcun sentimento, perché il film è gelido e formale come lo stesso Brandon.

Ma non c’è nemmeno un intento documentaristico o fenomenologico, in quanto la bella fotografia e l’aspetto patinato escludono subito questa ipotesi.

Il tutto è poi condito da simbolismi triti e ritriti, come la continua contrapposizione di Eros e Thanatos o il vuoto interiore riflesso nell’ambiente asettico.

E non aiuta l’erotismo esplicito, compiaciuto e freddo che dà al tutto un tono moralista.

Eppure lo Steve McQueen sceneggiatore (aiutato da Abi Morgan) mostra grande acume nell’elaborare gli scarni ma perfetti dialoghi di Brandon durante l’appuntamento con la collega, le uscite col capo o ancora gli scontri con la sorella.

Il vero talento dell’autore sembra dunque quello di tratteggiare situazioni quotidiane e ordinarie senza renderle banali, ma purtroppo si ostina a parlare solo di storie ben poco ordinarie, come accadeva anche nell’esordio Hunger. Nonostante gli elogi che la critica gli riserva, io ritengo che  non abbia ancora capito la sua vera strada.

Passo falso per la carriera, finora in incredibile ascesa, di Carey Mulligan che in ogni caso, con la sua bellissima interpretazione di New York New York dona al film un briciolo di cuore.

VOTO: 6
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15 commenti:

  1. Questa tua recensione mi fa presagire pesanti bottigliate rispetto ad un film per il quale avevo una discreta aspettativa.

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  2. è la prima impressione non entusiasta nei confronti di questo film che leggo...
    bene così, perché quando ci sono solo impressioni estasiate divento sospettoso nei confronti del film :)

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    1. Beh spero proprio che ne arrivino delle altre perché non si può lodare questo film!

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  3. Idem come James Ford, nonostante qualche sospetto dove aver sentito su comingsoon alcune donzelle sperticarsi in esaltanti lodi, manco fosse un film di Kubrick...

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    1. Ma se le lodi provenivamo da donzelle credo che fossere riferite a un cosa in particolare e credo che tu possa immaginare cosa!

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  4. La trama semiseria è favolosa ahahahahaha!!!

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    1. Ci voleva visto che sto film si prende tanto sul serio!

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  5. Credo tu sia stato un pò troppo severo nel giudicare questo film che non sarà certo un capolavoro di Kubrick ma a mio parere spicca su tante banalità che si vedono nelle sale. Spesso capita che si venga infastiditi da ciò che ci tocca a fondo, da qualcosa che nascondiamo anche a noi stessi o che fa parte del nostro vissuto e delle nostre debolezze.
    Solo ciò che si ignora è veramente inutile.
    Ciao e grazie del commento.

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    1. Vorresti dire che mi ha infastidito perché mi ricorda troppo la mia storia?! Beh sì pensandoci..io e Brandon siamo proprio uguali :-)

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    2. Aahahahah...

      (Dammi il tuo numero, ti tempesterò di messaggi in segreteria!)

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    3. Pensavo di avertelo dato l'altro giorno sulla metro..

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  6. Sì, finalmente un report negativo. Io non credo guarderò il film chè sono prevenuto, mi infastidiscono le dipendenze, specie da gioco e sesso...Proprio perchè svuotano di senso creativo ed esplorativo portando tutto su un piano egoico due cose meravigliose...

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    1. Secondo me però non è mai corretto essere prevenuti..Bisogna sempre conoscere prima di sentenziare. detto questo non ti consiglio di vederlo!:-)

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  7. L'ho visto sabato, l'ho sto ancora metabolizzando. Ti confesso che, interpretazioni a parte, il tutto mi ha lasciato parecchio perplessa...

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